COMUNE DI MACERATA
____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Progetto Green Lab

L'inquinamento luminoso

Per inquinamento luminoso si intende qualunque alterazione della quantità naturale di luce presente di notte nell'ambiente esterno e dovuta ad immissione di luce di cui l'uomo abbia responsabilità. Si tratta di un fenomeno dovuto a comportamenti umani, non sempre indispensabili, anzi, spesso inutili e costosi: irradiano luce dove non serve. L'illuminazione urbana ha avuto molte ragioni e molti meriti, ha via via modificato stili, modi, tempi e luoghi di vita. Inconsapevolmente, però, ha provocato anche effetti dannosi ed evitabili. Le principali sorgenti dell'inquinamento luminoso sono gli impianti di illuminazione esterna notturna, ma in alcuni casi esso può essere prodotto anche da illuminazione interna che sfugge all'esterno (es. l'illuminazione delle vetrine). L'effetto più eclatante di tale fenomeno, ma non certo l'unico, è l'aumento della brillanza del cielo notturno e la conseguente perdita della possibilità di percepire l'Universo attorno a noi; numerosi sono gli effetti in campo ambientale, coinvolgono sia il regno animale che quello vegetale. La situazione della visibilità del cielo è particolarmente peggiorata negli ultimi quaranta anni. Ricerche recenti hanno mostrato che metà della popolazione mondiale, oltre il 95% di quella americana ed europea, vede il cielo notturno come se fosse sempre luna piena, con pochissime stelle, una nebbia luminosa causata da luce eccessiva e mal direzionata, che entra ovunque, anche nelle case. Se guardiamo all'Italia, scopriamo che in Lombardia, Campania e Lazio circa tre quarti della popolazione ha perso la possibilità di vedere la via lattea. Il ritmo attuale di crescita dell'inquinamento luminoso in Italia è di circa il 10% l'anno, in questo modo si producono anche danni ambientali, ne risentono i bioritmi naturali nel breve periodo (es. l'orientamento visivo e le rotte migratorie della fauna) o medio periodo (l'intera biosfera, il senso della vista, il sonno) e anche i bioritmi sociali. Inoltre, si calcola che il 30% dell'energia elettrica potrebbe essere risparmiata con una progettazione – realizzazione – utilizzazione corrette degli impianti di illuminazione esterna, sia pubblica che privata. Secondo alcuni autorevoli studi, un Comune di 50.000 abitanti, utilizzando questi strumenti, potrebbe aumentare la qualità della vita e ridurre i costi di circa 130 mila euro.

Norme che regolamentano tale fenomeno esistono in altri Paesi (USA, Australia, Cile) e in alcune città (Los Angeles e Lione). In Italia, le prime proposte di legge risalgono al 1994, la discussione è iniziata al Senato nella XII e XIII Legislatura, ma non si è conclusa. Nel frattempo, sette Regioni hanno approvato leggi regionali, varie aziende hanno investito in ricerca e tecnologia.

Dati forniti dalla International Dark Sky Association (il massimo organismo mondiale di studio sul fenomeno) e confermati dalla Commissione italiana di studio sul problema, dimostrano che il 30% dell'energia elettrica impiegata viene utilizzato erroneamente, lo spreco economico è enorme. Tali studi quantificano in circa 300 – 400 miliardi di lire la somma che ogni anno il nostro Paese potrebbe risparmiare se venisse adottata una seria politica di consumi intelligenti, in ordine all'illuminazione esterna pubblica e privata, articolata sui seguenti punti principali (riportati nella proposta di legge n. 697/2001 e ripresentata nel corso dell'attuale legislatura):

utilizzazione di lampioni con ottiche non disperdenti luce lateralmente ed in alto o, comunque, schermati;

adozione di dispositivi in grado di ridurre il flusso di potenza, o il numero di punti luce funzionanti, durante le ore centrali della notte;

impiego di lampade ad alta efficienza come quelle al sodio ad alta e bassa pressione;

divieto di orientare sorgenti di luce verso l'alto, o in modo errato, al di fuori dei casi e degli scopi in cui ciò sia realmente necessario e comunque sempre secondo determinate prescrizioni;

adozione di lampade con potenza adeguata, anche in ordine al numero delle stesse, alle esigenze reali cui sono destinate e non sovradimensionate, come purtroppo capita troppo spesso.

 

| | | |