COMUNE DI MACERATA
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Progetto Green Lab

I rifiuti

L'attuale società del consumo ha portato con sé una serie di importanti e profondi cambiamenti che hanno contribuito a ridisegnare il quadro della comunità mondiale del XXI secolo.

La caratteristica più importante, che probabilmente contraddistingue la nostra epoca, è il fatto che siamo, o crediamo di essere, gli artefici del nostro futuro. I grandi sviluppi della scienza e le sue applicazioni attraverso la tecnologia, almeno nei paesi industrializzati, sembrano aver prodotto prosperità, standard di vita più elevati e maggiori opportunità, andando ben oltre l'immaginazione delle precedenti generazioni. Tutto ciò ha però anche causato danni ai principali ecosistemi, nonché la distruzione diffusa delle risorse naturali di base da cui dipende la stessa la vita umana.

L'indicatore più emblematico dell'aumento del benessere nelle società occidentali è rappresentato dal costante accrescimento dei consumi delle famiglie a partire dagli ultimi quarant'anni. Questo fenomeno ha portato con sé la nascita di un nuovo problema: i rifiuti. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale il concetto stesso di rifiuto non esisteva, non c'era nulla che non servisse, qualsiasi oggetto usato una volta poteva essere riutilizzato, “non si sprecava nulla” come spesso dicono oggi le persone più anziane. Questa austera filosofia ha resistito più a lungo nelle comunità rurali, mentre nelle periferie urbane e nelle città iniziavano già i primi problemi di smaltimento dei rifiuti. La quasi totalità della produzione industriale sforna oggi prodotti che diventano, dopo un rapido uso, subito rifiuto al costo di un alto consumo e un enorme spreco di risorse materiali e di energia. La diversificazione dei processi produttivi ha inoltre generato la moltiplicazione della tipologia dei rifiuti con effetti sempre più nocivi per l'ambiente. Dagli anni ‘80 il problema della quantità e della pericolosità dei rifiuti si è fatto sempre più pressante, al punto da cambiare l'approccio sistematico al problema. Questo tema ha risvegliato l'interesse di numerosi soggetti, istituzionali e non, pubblici e privati, tutti volti a riflettere sulla possibilità di realizzare uno sviluppo economico e produttivo che sia compatibile con la conservazione ambientale. La legislazione nazionale ha affrontato in ritardo l'emergere di questo problema e bisogna attendere il 1997 per una legge quadro. Prima di tale emanazione l'attenzione del legislatore era per lo più rivolta a stabilire norme affinché i rifiuti prodotti fossero correttamente smaltiti e non fossero causa di inquinamento. Recependo le direttive comunitarie 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio, il decreto legislativo n.22 del 5 febbraio 1997, che prende il nome dell'allora ministro dell'ambiente Ronchi, tenta di affrontare per la prima volta il problema nella sua globalità. Le finalità principali di questa legge quadro sono puntuali quanto ambiziose: riduzione della quantità di rifiuti alla fonte, incoraggiamento al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero energetico in modo da avviare in discarica solo quei rifiuti per i quali non è attuabile nessun'altra possibilità; si introduce per la prima volta il principio secondo il quale “chi inquina paga”.  Il tema dei rifiuti è stato vissuto recentemente come problema anche in ragione della acuta sensibilità sociale alla localizzazione degli impianti di smaltimento che, spesso a causa di cattiva progettazione, hanno determinato danni ambientali rilevanti e che, per necessità localizzative, determinano una distribuzione oggettivamente iniqua dei carichi e dei rischi ambientali. Le nuove politiche di gestione ambientale dei rifiuti richiedono quindi, da un lato una interazione con le politiche industriali e commerciali e dall'altro impongono un'armonizzazione con le politiche di tutela territoriale e ambientale in sede di localizzazione dei sistemi di trattamento e smaltimento finale. Sono questi i motivi per i quali la gestione dei rifiuti ha assunto un peso rilevante nella definizione di politiche e programmi anche a livello locale.

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