COMUNE DI MACERATA
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Progetto Green Lab

Evoluzione della normativa

Nonostante il del D.Lgs. 152/1999 abbia condensato in un'unica norma quadro gran parte della precedente normativa nazionale in materia di corpi idrici, numerose sono le leggi ancora in vigore; tale provvedimento si configura, quindi, come una corposa legge quadro che interagisce con le altre leggi fondamentali in materia di acque (T.U. 1775/1933, L. 183/1989, L. 36/1994). A tutt'oggi sopravvivono norme di antica emanazione, quali il Regio decreto del 1904 “ Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie ” che, pur nella loro arretratezza, danno utili punti di riferimento per una corretta e responsabile gestione del territorio.

L'approvazione del D.Lgs. 152/1999 costituisce un cambiamento sostanziale rispetto alla "legge Merli" (Legge 319/1976), in quanto supera "nei principi e nei fatti" la concezione dei limiti tabellari (Tabelle A e C) da applicare in ogni circostanza uguali a se stessi. Vengono introdotti limiti minimi di riferimento che possono, tuttavia essere resi più restrittivi dai piani regionali. Diventa possibile modulare la quantità e la qualità degli scarichi in relazione alle possibilità autodepurative del corpo idrico ricettore. Il testo evidenzia il perdurare della scelta dei limiti tabellari per gli scarichi, pur con l'introduzione di valori in concentrazione differenziati in relazione al flusso di massa dei singoli inquinanti.

Tre sono i principali temi innovativi che il D.Lgs. 152/99 introduce:

  1. la tutela integrata degli aspetti quantitativi e qualitativi nell'ambito di ciascun bacino idrografico;
  2. l'identificazione di obiettivi di qualità ambientale cui far riferimento per la definizione dei limiti allo scarico e la predisposizione di misure di interventi di risanamento;
  3. l'impostazione di un adeguato sistema di monitoraggio e di classificazione dei corpi idrici come base dell'attività di pianificazione e di risanamento. [1]

Il contenuto del Capo II del D.Lgs. 152/1999 “ Tutela quantitativa della risorsa e risparmio idrico costituisce l'avvio concreto di una politica di salvaguardia della risorsa e del suo utilizzo secondo i criteri di solidarietà nei confronti delle aspettative e i diritti delle generazioni future.

[1] Piano Regionale di Tutela delle Acque (ed. 2000)

 

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