COMUNE DI MACERATA
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Progetto Green Lab

AGENDA 21

Agenda 21 è un programma internazionale per uno sviluppo sostenibile nel 21° secolo, approvato a Rio de Janeiro nel 1992 dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e sullo Sviluppo “Earth Summit”, alla quale hanno partecipato oltre 180 Paesi. E' un calendario di impegni che una comunità si assume in campo ambientale, economico e sociale, un documento dove si afferma che il diritto allo sviluppo deve essere realizzato in modo da soddisfare equamente le esigenze relative all'ambiente e alla qualità della vita.
Dalla Conferenza internazionale di Istanbul (1996 HABITAT II) sugli Insediamenti urbani, è emerso che le città possono assumere un ruolo chiave nella transizione verso uno sviluppo sostenibile, poiché sono il luogo dove va ripensato in modo realistico e concreto un diverso rapporto tra sviluppo e ambiente. In particolare è stato sottolineato come sia necessario partire dalle esigenze dei cittadini e favorire la loro partecipazione nelle scelte di politica ambientale locale, per formulare le migliori strategie e riqualificare da un punto di vista ambientale e sociale le aree urbane.
Dal momento che molti dei problemi e dei metodi delineati in Agenda 21 sono legati alla politica di gestione dell'ambiente, il ruolo di promotore e sostenitore del processo Agenda 21 spetta all'ente locale che amministra il territorio. La partecipazione e la cooperazione delle autorità preposte è un fattore indispensabile per il perseguimento degli obiettivi che il processo di Agenda 21 si pone.
La fattiva partecipazione di tutte le componenti economiche e sociali è indispensabile in quanto il successo del processo di Agenda 21 e la sua continuità dipendono dal grado di partecipazione e condivisione della comunità locale a tutti i livelli e in tutte le forme presenti.

L'Agenda 21 Locale è un nuovo strumento che permette:

Come viene raccomandato dall'ICLEI, il principale network a livello internazionale che aiuta le amministrazioni pubbliche a promuovere l'Agenda 21 Locale , e sulla base delle esperienze intraprese da moltissimi Comuni europei, l'Agenda 21 Locale si basa sull'attivazione e gestione di un processo partecipato che prevede la costituzione di un apposito FORUM, che vede coinvolta la massima rappresentatività degli interessi e dei vari settori di una città.
Un Piano di Agenda 21 Locale deve riflettere le visioni, i valori, le aspirazioni, gli obiettivi , gli strumenti, i mezzi di azione, i criteri di valutazione e i metodi di operatività di ogni attore, favorendo una vasta partecipazione e collaborazione nello sviluppo del Piano d'azione.

AUDIT: analisi ambientale per costruire il rapporto sullo stato dell'ambiente su cui si svilupperà la discussione per la redazione dell'Agenda 21.

FORUM: è uno strumento di partecipazione e di consultazione dove sono rappresentati gli interessi della comunità locale. Ha il compito di orientare il processo di elaborazione dell'Agenda 21, costruire azioni condivise e monitorarne l'applicazione. Il Forum si riunisce periodicamente per discutere strategie, obiettivi, azioni in corso e risultati finali dei gruppi di lavoro. Le attività del Forum si possono svolgere in plenaria e per gruppi tematici.

TARGET: definizione degli obiettivi da associare a precise scadenze temporali e ai responsabili per la loro attuazione.

REPORTING: attività di controllo sull'attuazione e sull'efficacia del Piano d'Azione .

Agende 21 sul territorio nazionale

Il Comune di Macerata aderisce al Coordinamento nazionale delle Agende 21, si tratta di una Associazione che riunisce le città, le province e le regioni italiane che stanno elaborando la propria Agenda 21 locale.
Il Coordinamento Nazionale ha recentemente pubblicato la 2° 'indagine sullo stato di attuazione dei processi di Agenda 21 in Italia. Con questa nuova indagine (qui si rappresenta integralmente solo la sintesi) si ha un primo raffronto utile per valutare il lavoro svolto in questi anni e per pianificare le linee di sviluppo future:

Fasi di avanzamento

Quattro macro-aree generali di avanzamento delle A21L italiane: “fase iniziale” con 87 Enti (34%) in avvio e 24 (9%) giunti all'attivazione del Forum; fase “matura”, con 31 enti (12%) giunti all'analisi dei problemi e 58 (23%) alla definizione del Piano di Azione; fase “avanzata” con 36 Enti (14%) alla realizzazione del Piano di Azione; fase “consolidata” con 19 Enti (8%) giunti al monitoraggio.
Le Province sono il livello di enti che si posizionano nelle fasi maggiormente avanzate.

Distribuzione politica
Le A21L sono promosse e gestite da coalizioni politiche di Centro-Sinistra (72%), di Centro-Destra (24%) e di liste civiche (4%).

Strumenti gestionali
È diffuso un utilizzo diversificato della “cassetta degli attrezzi” per le politiche di sostenibilità. A fianco delle A21 L, è prevalente la realizzazione di Relazioni sullo Stato dell'Ambiente (RSA), attività di educazione e informazione ambientale e Progetti di Urbanistica Partecipata. Nuovi strumenti di gestione tecnici e di governance sono usati meno ma in modo crescente (Certificazioni Ambientali, Contabilità Ambientale, Green Procurement, Rapporti di Sostenibilità, Bilancio Sociale, Contratti di Quartiere, Bilanci Partecipativi).

Forum e partecipazione multi-settoriale
Ad inizio 2004 sono 160 i Forum A21 avviati (nel 2002 erano 45). 115 Forum in più come nuove opportunità di partecipazione delle comunità locali con processi di A21L.
23 settori delle comunità locali partecipano in diverso modo nei Forum e gruppi di lavoro di A21L.
I soggetti maggiormente attivi, in ordine di priorità, sono gli Enti pubblici che promuovono il progetto, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste, singoli cittadini, mondo imprenditoriale, associazioni di volontariato nelle sue varie articolazioni, enti tecnici di controllo, ordini professionali e università.
I soggetti che partecipano di meno sono le associazioni dei consumatori, i giovani, le associazioni sportive e le minoranze etniche.
I Forum A21L sono coinvolti anche per altri progetti degli Enti pubblici nel 65% dei casi, al di là degli strumenti di consultazione consolidati.
Sono utilizzati diversi e nuovi strumenti di partecipazione come fattore di qualificazione ed efficacia dei processi partecipativi.

Analisi dei problemi e criticità
L'80% degli Enti ha svolto un'analisi diagnostica intersettoriale dei problemi del proprio territorio locale al fine di evidenziarne le principali criticità. Quasi tutti (98% dei casi) analizzano l'area ambientale-territoriale, il 63% quella sociale-culturale, il 57% quella economica.
Le principali aree problematiche ambientali-territoriali indicate dai partecipanti dei Forum A21L sono in ordine di importanza Mobilità e trasporti, Acqua, Rifiuti ed Aria. Tra i problemi economici turismo, agricoltura, attività produttive in generale, lavoro e occupazione e terziario. I problemi sociali più citati sono formazione-educazione, salute-sicurezza, partecipazione, servizi e coesione sociale, comunicazione, cultura e informazione e, in misura minore, consumi, pari opportunità e diritti umani.

Piani di Azione
Oltre la metà degli Enti, 69 (pari al 61%), ha definito un Piano di Azione di A21L per la sostenibilità locale e 35 Enti (31%) in parte (55 in più rispetto al 2002). Se si considerano quelli realizzati e quelli in corso di realizzazione, i Piani di Azione sono a quota 104.
Il 39% degli Enti dichiara di avere anche un altro documento-piano di politiche per la sostenibilità elaborato in modo partecipato.
Il 41% dichiara di avere definito target, il 37% in parte, il 25 % non ancora.
Gli enti che hanno definito il Piano di Azione hanno in generale individuato degli indicatori di verifica dei target previsti nel 43% dei casi, oltre un 23% in parte. Un 34% di Enti non li ha previsti.
Prevalgono indicatori ambientali e socioeconomici consolidati e indicatori specifici correlati al contesto locale. Consistente anche l'uso degli Indicatori Comuni Europei (ICE), molto meno l'impiego di indicatori aggregati come Impronta Ecologica.

Ruoli
Le responsabilità su chi deve realizzare le azioni previste dal Piano di Azione, risultano principalmente individuate negli Enti promotori del processo di A21L, altri enti pubblici, seguiti da Associazioni imprenditoriali, scuole, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste e del Terzo Settore e infine anche nei comitati di cittadini.
Nel 32% dei casi non si sono definiti ruoli e impegni.
Sono stati elaborati Piani Operativi di A21L per il 50% dei casi e 27% in parte, mentre un 25% non lo ha ancora definito.

Progetti A21 realizzati
1309 progetti di A21L sono stati realizzati negli Enti giunti in fase di attuazione.
Nel 45% dei casi sono realizzati dei progetti in partnerships. Le partnerships sono realizzate tra Enti pubblici e associazioni no profit per il 26% dei casi, tra Enti pubblici e tra singole associazioni.
Diversi i soggetti che realizzano autonomamente progetti di A21L, in ordine di importanza: Enti pubblici, mondo della scuola, imprese, associazioni ambientaliste, associazioni di categoria, comitati di cittadini e associazioni del Terzo Settore.

Aree di intervento
Sul fronte ambientale i progetti hanno riguardato i temi dell'energia, della programmazione e gestione del territorio, dei trasporti, e a seguire rifiuti, biodiversità, acqua e aria, contribuendo a fornire una risposta a situazioni di emergenza.
Nel settore economico sono stati realizzati progetti sui temi del turismo e delle attività produttive, a seguire agricoltura, terziario e lavoro.
I progetti A21L in ambito sociale sono stati realizzati soprattutto su formazione-educazione, comunicazione e informazione, partecipazione, servizi e coesione sociale, consumi, cultura e patrimonio artistico, salute e sicurezza, pari opportunità.

Monitoraggio
19 Enti (8%) sono giunti al monitoraggio come fase di verifica del raggiungimento degli obiettivi e target dei Piani Operativi di A21L.

Risultati
Le maggiori ricadute sono nelle politiche ambientali-territoriali, a seguire le politiche sociali e culturali e in misura minore le politiche economiche.
Progetti intersettoriali definiti e realizzati con la partecipazione di vari attori nei Forum A21L (1309).
I risultati ottenuti secondo gli Enti intervistati sono, in ordine di importanza, una maggiore condivisione delle informazioni e migliore dialogo, valorizzazione dei progetti esistenti dei vari attori coinvolti; maggiore e migliore partecipazione nei processi decisionali; soluzioni migliorative a problemi esistenti in varie aree; maggiore coordinamento e integrazione degli interventi; infine, maggiore capacità progettuale dei vari attori.
Dal punto di vista ambientale, i maggiori risultati si sono ottenuti, in ordine di frequenza, nei seguenti ambiti: rifiuti, gestione del territorio, acqua, trasporti, energia, aria, mobilità ciclabile, biodiversità.
Dal punto di vista economico i maggiori risultati si sono ottenuti invece nei seguenti ambiti: turismo, agricoltura di qualità, attività produttive, servizi-terziario, lavoro e occupazione.
I risultati di tipo sociale sono stati ottenuti nella partecipazione. A seguire cultura, salute e sicurezza, servizi e coesione sociale, consumi, riflettendo in parte gli ambiti di priorità dei gruppi e di progetti.

Ostacoli
Le difficoltà che i processi di A21L incontrano ad inizio 2004 sono di varia natura. In ordine di importanza: insufficienti risorse, difficoltà a coresponsabilizzare i partecipanti del Forum ad assumere impegni e a realizzarli; tempi lunghi dalle fasi di ideazione a quelle di realizzazione; scarsa integrazione nelle politiche di settore e scarsa continuità politica di supporto. Seguono la mancanza di risultati in tempi brevi, scarsa attuazione delle indicazioni del Piano nelle politiche dell'Ente. Sono invece minimi le difficoltà tecniche e normative e i problemi legati alla comunicazione dei risultati.

Carta di Aalborg
L'auto-valutazione del grado di raggiungimento dei criteri/ obiettivi della Carta di Aalborg, a cui hanno aderito volontariamente gli Enti coinvolti, vede un discreto raggiungimento dei 13 principi, in particolare sulle strategie di sviluppo sostenibile a livello urbano, negoziazione concertazione con i vari attori locali, coesione sociale e pianificazione territoriale. Le aree giudicate scarse riguardano l'inquinamento degli eco-sistemi e il riscaldamento climatico.

Prospettive
In ordine di importanza sono richiesti: maggiore coordinamento delle politiche di sviluppo sostenibile a livello regionale, provinciale e comunale; maggiore integrazione dei Piani di A21L nelle politiche di settore; maggiori finanziamenti dai Ministeri; maggiore ruolo attivo e co-responsabilità dei vari attori locali. Infine, maggiore formazione e informazione e incentivi per prodotti e processi produttivi sostenibili.


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