COMUNE DI MACERATA
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Progetto Green Lab

Alcune definizioni

Il decreto Ronchi, oltre a classificare i rifiuti a seconda dell'origine (rifiuti urbani e rifiuti speciali) ed a seconda della pericolosità (rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi), puntualizza alcune importanti definizioni che permetteranno di evitare equivoci nel processo di trattamento e di smaltimento. Riportiamo di seguito le principali terminologie introdotte da tale decreto.

Rifiuto : sostanze o oggetti che derivano da attività umane e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi [1] che rientrano nelle categorie riportate nell'allegato A del D.L.vo 22/97.

Rifiuti Solidi Urbani (RSU): rifiuti che provengono per lo più da attività domestiche e da attività commerciali, costituiti prevalentemente da materiali organici (residui alimentari, foglie, legno, carta, tessuti) e inorganici (plastica, metalli, vetro) [2].

Sono rifiuti urbani:

  1. i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione;
  2. i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'articolo 21, comma 2, lettera g);
  3. i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;
  4. i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua;
  5. i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;
  6. i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e).

Sono rifiuti speciali :

  1. i rifiuti da attività agricole e agro-industriali;
  2. i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti [pericolosi] che derivano dalle attività di scavo;
  3. i rifiuti da lavorazioni industriali;
  4. i rifiuti da lavorazioni artigianali;
  5. i rifiuti da attività commerciali;
  6. i rifiuti da attività di servizio;
  7. i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi;
  8. i rifiuti derivanti da attività sanitarie;
  9. i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti;
  10. i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti.

Sono pericolosi i rifiuti non domestici di varia origine contenenti sostanze nocive agli esseri viventi ed all'ambiente. Un rifiuto viene classificato come pericoloso in base all'art.2 della decisione 2000/532/CE; il rifiuto pericoloso compare nell'elenco allegato alla suddetta decisione con un codice a sei cifre seguito da un asterisco e precisati nell'elenco di cui all'allegato D sulla base degli allegati G, H ed I del D.L.vo 22/97.

[1] Regione Marche - Assessorato Ambiente e Trasporti, Glossario dei Rifiuti , 2003, p. 20.

[2]Glossario dei Rifiuti (2003), op. cit. , p. 21.

 

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