COMUNE DI MACERATA
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Progetto Green Lab

Qualità delle acque a specifica destinazione

Acque idonee alla vita dei pesci

Con D.G.R. n. 808 del 18/3/1996 e D.G.R. n.2113 del 1/8/1997 la Regione Marche ha provveduto alla designazione ed alla classificazione delle acque dolci superficiali che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci, ai sensi dell'art. 4 del testo unico sulle acque.

Il Ministero dell'Ambiente ha trasmesso ad ANPA le schede relative al monitoraggio ed alla classificazione di ogni singolo corpo idrico al fine di predisporre la relazione triennale da inoltrare alla UE, come previsto dalla direttiva 91/692/CEE, in attuazione della direttiva 78/659/CEE e secondo i formati standard previsti dalla decisione 95/337/CE. [1]

Il D.Lgs. 152/1999 (art. 6) definisce acque a specifica destinazione:

I criteri generali e le metodologie per il rilevamento delle caratteristiche qualitative, per la classificazione ed il calcolo della conformità delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci salmonicoli e ciprinicoli sono indicati nella Sezione B dell'Allegato 2 al citato Decreto aggiornato

Nella tabella 1/B sono elencati tutti i parametri chimico – fisici da valutare ai fini della classificazione:

I risultati delle analisi eseguite sui campioni di acqua prelevati dall'ARPAM con frequenza mensile nello stesso punto di prelevamento e per un periodo di dodici mesi hanno permesso di classificare i tratti dei fiumi Chienti e Potenza. Si precisa che nel 1999 i punti di prelievo lungo il fiume Potenza, ricadenti sotto il comune di Macerata, erano due (8/PO e 9/PO – Fig.), mentre nel 2000 e 2001 sono stati ridotti ad uno (9/PO). [2]

Si evidenzia che nel tratto in cui ricade la stazione di campionamento identificata con la sigla 9/PO, le acque sono classificate sempre come ciprinicole.

Lungo l'asta del fiume Potenza non sono stati riscontrati tratti NON IDONEI alla vita dei pesci.

Nel caso del fiume Chienti si evidenzia una variazione nella classificazione delle acque della stazione 11/CH che da “salmonicole” passano a “ciprinicole”.

Le acque che risultano "NON IDONEE ALLA VITA DEI PESCI" sono quelle alla foce e quelle degli affluenti Fiastra, Trodica, Cremone, Ete Morto (ad eccezione del Fiastrone) nel loro punto di confluenza.

Il periodo di riproduzione considerato per i salmonidi è compreso tra l'inizio di dicembre ed i primi giorni di gennaio.

Alcuni parametri (pH, BOD 5 , NH 3 , NH 4 +, NO 2 , cloro libero totale, rame e zinco) devono rispettare i limiti imperativi indicati dal decreto L.vo 152/1999 per il 95% dei campioni prelevati.

Il cloro libero totale presenta sempre una concentrazione inferiore alla sensibilità del metodo utilizzato.

La frequenza di misura della temperatura è stata mensile; in molte stazioni è risultato il parametro determinante ai fini della classificazione.

Il D.Lgs. 152/99 prevede che almeno il 50% delle misure di controllo dell'ossigeno disciolto superi o eguagli i valori limite di cui alla Tabella 1/B.

I parametri più frequentemente superati, rispetto ai limiti di legge, sono quelli della temperatura e dell'ossigeno disciolto.

Per quanto riguarda i valori limite “guida” e “imperativo” dei materiali in sospensione, sia per le acque idonee alla vita dei salmonidi che dei ciprinidi, gli stessi sono concentrazioni medie e non si applicano alle materie in sospensione aventi proprietà chimiche nocive.

Nelle Figure 5 , 6 , 7, 8 e 9 è riportata la classificazione delle acque relativa agli anni dal 1999 al 2003.

Acque destinate ad uso potabile

Tutte le acque destinate al consumo umano devono rispondere a precisi requisiti di qualità individuati da parametri organolettici, fisici, chimici e microbiologici, requisiti fissati dal D.P.R. 24.05.1988 n°236, in attuazione della direttiva CEE 80/778 e dal D.Lgs. 02.02.2001 n°31.

Mentre le AUSL effettuano i prelievi ed esprimono i giudizi di idoneità dell'acqua destinata al consumo umano i laboratori dell'ARPAM eseguono le analisi chimiche e batteriologiche su tutti i campioni di acque potabili e minerali. Sono svolti dall'ARPAM, inoltre, i compiti di monitoraggio, il rilascio dei pareri tecnici e la vigilanza. Ai sensi della Legge 31/2001, l'Agenzia Regionale esegue le analisi di controllo esterno sovrapponendo la propria attività ai controlli effettuati dai gestori degli acquedotti.

In presenza di situazioni di non conformità le AUSL richiedono alle Autorità d'Ambito ed ai gestori degli acquedotti l'adozione dei provvedimenti necessari a tutela della salute pubblica oltre a garantire una corretta informazione pubblica e l'avvio delle necessarie procedure per un sistema di approvvigionamento alternativo.

L'autorità di Bacino Regionale persegue le finalità di assicurare:

1 ANPA, Acque idonee alla vita dei pesci attuazione del D.Lgs 25 gennaio 1992 n.130,  Serie Stato dell'Ambiente 4/1999

2 Intervento del Dott. Paoloni- Dir. Gen. A.R.P.A. MARCHE, Il rischio idrogeologico nella provincia di Macerata – problematiche relative alla qualità delle acque di falda e superficiali, Dott. G. Corvatta, Dott.ssa P. Ranzuglia

 

 

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