Problematiche inerenti le piene fluviali ed il rischio di esondazione
Le esondazioni si verificano quando una determinata area è invasa dalle acque fuoriuscite da reti di drenaggio naturali e/o artificiali per insufficiente capacità di smaltimento delle portate in transito nella stessa rete o nel caso di rotture di opere di contenimento. La capacità di smaltimento coincide con la capacità di un tratto del corso d'acqua a far transitare una determinata portata con un'altezza d'acqua contenibile entro le sommità spondali o arginali. A parità di portata, la capacità di smaltimento del tratto può variare nel tempo per cause sistematiche e/o accidentali. L'uso del suolo influisce in maniera determinante sull'entità dei fenomeni di piena tanto che è diffusa l'opinione che il forte incremento della frequenza e dell'entità dei fenomeni alluvionali osservato nel nostro paese negli ultimi decenni sia da attribuire ad un uso improprio del suolo. Le esondazioni di molti fiumi sono spesso riconducibili ad ostruzioni provocate dalla presenza in alveo di vegetazione spontanea e dalla formazione di ostacoli al naturale deflusso delle acque in punti particolarmente vulnerabili degli alvei (Foto n.3).
Foto n.3: Fiume Potenza in località Villa Potenza, Comune di Macerata. Esempio di ostacolo al naturale deflusso delle acque fluviali a causa dell'accumulo di vegetazione e detriti sui piloni di un'opera di attraversamento fluviale.
A ciò si aggiunge la mancanza di una efficace "pulizia fluviale" che consente il naturale deflusso delle acque del fiume. Inoltre gli interventi di manutenzione effettuati hanno trascurato la naturalità delle sponde e dell'alveo producendo, spesso, un incremento dei fenomeni di dissesto delle sponde fluviali con conseguenti fenomeni di alluvionamento anche in occasione di eventi meteorici non eccezionali. Qualunque intervento di regimazione delle acque condotto nel reticolo idrografico deve essere progettato tenendo conto che il territorio bacinale ha caratteristiche di dinamicità che impongono un continuo aggiornamento dei quadri diagnostici e previsionali anche rispetto al rischio idraulico.
L'analisi del rischio da esondazione richiede una precisa definizione dei caratteri fisici e dei processi che determinano l'evoluzione di un bacino idrografico al fine di una accurata pianificazione del territorio. In particolare le inondazioni fluviali dipendono da vari fattori classificabili come transitori e permanenti. Rientrano nella prima categoria (caratteristiche idrologiche) il tipo, la durata, l'intensità e la distribuzione delle precipitazioni, l'improvvisa fusione delle nevi, il tasso di evaporazione delle acque meteoriche, ecc.. Fanno parte del secondo gruppo le caratteristiche morfologiche e morfometriche, l'area e la forma del bacino idrografico, il tipo e la densità della rete idrografica, la permeabilità dei terreni, la larghezza e la profondità degli alvei, ecc. . Tuttavia vista la difficoltà di reperimento di tutte queste informazioni, risulta indispensabile una adeguata conoscenza storica degli eventi calamitosi che si sono succeduti nel passato.